articolo Giardino Progetta e realizza
Costruiamo uno stagno in giardino freccemartedì 5 aprile 2011

Quando si tratta di realizzare qualcosa di interessante in giardino, poche cose lo potranno essere più di uno stagno. La presenza di uno specchio d'acqua, soprattutto se inserito armoniosamente nel giardino, aumenta il fascino del nostro spazio verde infondendovi un'atmosfera di calma  e serenità, fornendo inoltre una inesauribile fonte di gradevolezza.
Realizzare e mantenere uno stagno in giardino è, normalmente, molto più semplice di quanto si possa immaginare e, se si è abituati a fare un po', ma giusto un po', di lavoro impegnativo dal punto di vista fisico, lo si riesce a fare da soli in poco più di un paio di giorni. Del resto, la parte più impegnativa in assoluto è lo scavo, che ovviamente va effettuato a mano, a meno che non si possegga un grosso appezzamento di terreno e si voglia realizzare un vero e proprio laghetto, ma questa è un'altra storia.
Ma tornando al nostro piccolo stagno, una volta scavata la fossa, con i moderni materiali disponibili oggi, la realizzazione è di tutto riposo.
Se vengono seguite le regole fondamentali di una giiusta progettazione e realizzazione, non vi sarà bisogno nè di frequenti aggiunte d'acqua, nè di una pulizia generale ogni anno. La cosa più importante da tenere in considerazione è che lo stagno, prima di piacere  a chi lo guarda, deve essere di totale gradimento per i suoi abitanti, quindi pesci e piante. Si devono creare quelle condizioni che consentano a questo straordinario piccolo mondo a se stante, di vivere nel miglior modo possibile.

Scegliere il sito giusto
Il luogo più adatto è, sicuramente, qiuello più aperto che si può trovare nel proprio giardino. Se posizionato all'ombra, le Nymphaeae non fioriranno bene, così come la Caltha palustris o il Mimulus moschatus, tutte piante che hanno bisogno di una buona esposizione alla luce.
Anche i pesci hanno le loro necessità, in quanto si ammalano facilmente se costretti a vivere in acque inquinate da foglie cadute, da ramoscelli o altri detriti che inputridiscono nell'acqua. Quindi sarà bene non sistemare il proprio stagno sotto un albero.
Se si pensa di usare una pompa per realizzare una fontana o se si desidera installare una luce subacquea, bisogna ricordarsi che sarà necessario avere nelle vicinanze una fonte di corrente eletrica, così come una presa d'acqua per gli eventuali rabbocchi da fare quando e se occorreranno.

La forma e la posizione
Il luogo che si sceglierà, avrà una certa influenza sulla forma e sulla superficie dello stagno in quanto, se si desidera realizzare qualcosa di veramente piacevole, la forma deve essere inserita correttamente nel contesto che la circonda. In giardino si renderanno adatte forma naturali e, in un certo senso, libere ma con moderazione, mentre in un terrazzo patio, dove le forme sono squadrate, andrà molto meglio una vasca rettangolare o circolare. Qualunque sarà la forma scelta, sarà opportuno mantenere la sagoma perimetrale quanto più aperta e semplice possibile.
Inutile sbizzarrirsi in forma strane, semmai  con canali e ruscelletti vari; saranno del tutto inutili in quanto lo stagno non lo si osserverà da molto in alto, e inoltre la manutenzione potrebbe risentirne. Così come il classico ponticello che, con tutta probabilità, finirà con dare fastidio alle piante acquatiche, e nulla più. Stiamo parlando di uno stagno di 10-14 metri quadri e non di un laghetto di 250 o più metri quadri, è bene ricordarselo.
La cosa più importante è quella di dare alla superficie d'acqua la maggiore estensione possibile, compatibilmente con il proprio giardino, in modo che possa ricevere i raggi luminosi del sole e per assicurare la miglior crescita possibile alle piante galleggianti.
La regola migliore è quella che qualsiasi forma si sceglierà, si dovrà riempire lo stagno fino al punto massimo possibile. Le dimensioni, come detto ovviamente, devono essere compatibili con le dimensioni del giardino, ma comuque, quanto più esso è grande, tanto più è stabile l'ambiente e con buoni risultati per le piante e i pesci che lo occupano.
Una area minima, sotto la quale non si dovrebbe mai scendere, è di 5 mq di superficie che poi, in fondo, rappresenta un quadrato di 2.10 m di lato o un cerchio di 2.50 m di circonferenza. Se si riesce ad arrivare ai 3 m di lato per una forma quadrata o a 3.30 m di circonferenza per una forma circolare, si avranno in totale 10 mq di superficie, il che è abbastanza soddisfacente.

Acqua verde
In uno stagno di nuova realizzazione, dopo un po' l'acqua diventa inevitabilmente verde, e questo è dovuto alla presenza di alghe che, in pieno sole e in acqua ricca di sostanze minerali, come l'acqua della normale condotta idrica con la quale si sarà riempito lo stagno, si svilupperanno in abbondanza. Per risolvere il problema si potrebbe rabboccare lo stagno con nuova acqua, ma dopo un po' la situazione si ripresenterebbe  identica alla precedente.
La soluzione certa e definitiva sta nell'introdurre piante che competano con le alghe privandole della luce e delle sostanze niutritizie minerali. Il fogliame delle Nymphaeae e delle piante galleggianti assorbirà la luce del sole sulla superficie e lo sviluppo delle piante sommerse priverà le alghe dei sali minerali. Quando queste piante avranno un buon sviluppo le alghe scompariranno e l'acqua tornerà ad essere limpida a poco a poco.

Il rapporto volume-superficie
Potrebbe capitare che l'acqua dello stagno rimanga verde, e qusto solitamente è causato da un insufficiente volume d'acqua in condizione di assorbire la luce solare. Si verificheranno anche degli sbalzi termici considerevoli, assolutamente poco salutari per i pesci che ne soffriranno e moriranno.
Bisogna tener presente che la profondità maggiore dovrebbe essere estesa in rapporto alla maggior parte della superficie e dovrebbe essere sufficiente ad assicurare una capacità biologica adeguata per ogni metro quadrato di superficie. Un rapporto  pari a 250-500 litri per metro quadro di superficie sarà soddisfacente, tenendo conto inoltre che la profondità media dovrà essre conpresa tra i 55-100 cm.

Passiamo alla realizzazione
Una volta scelta la forma, le dimensioni e il luogo, si potrà passare alla scelta dei materiali. Lo stagno potrà essere realizzato in calcestruzzo, utilizzando uno in vetroresina già bello e pronto, o in plastica flessibile. Qust'ultima è indubbiamente la scelta migliore e, infatti, prenderemo in considerazione solo questa. Le altre due, pur essendo possibili hanno troppi punti a sfavore, per cui la scelta diventa quasi obbligata.
Fodera dello stagno è il termine normalmente usato per denominare un sottile foglio in materiale plastico usato per rivestire una fossa.  Anche in questo caso la scelta è molto vasta , e si va dai materiali più economici, che possono assicurare una vita serena al vostro stagno di circa 5-10 anni, a qualli più cari e sofisticati che durano anche 50-80 anni, passando per altre scelte intermedie.
La scelta, ovviamente, andrà fatta in base alle proprie possibilità di spesa e ciò che si desidera avere ma, in linea di massima, fare i taccagni nella scelta della Fodera, che è poi l'elemento fondamentale, non conviene certamente.
Per calcolare le misure della Fodera, ovvero del telo da acquistare, è necessario raddoppiare il valore della profondità massima dello stagno e aggiungere il risultato alla lunghezza e all'ampiezza totale dell'area di superficie.

La preparazione del posto scelto
Essenziale è che il terreno che circonda lo stagno sia perfettamente livellato cosicchè, quando lo stagno è colmo, l'acqua lambirà le sponde uniformemente. Strumento indispensabile è quindi una livella a bolla d'aria e un tubolare di alluminio, meglio di un'asta di legno che potrebbe non essere perfettamente diritta, tubolare che deve essere di considerevole lunghezza. In alluminio sarà poi anche di più agevole utilizzo in quanto più leggero.
Per tagliare più facilmente l'erba e per attonere un aspetto ordinato, la zona che circonda lo stagno, o almeno parte di quella che verrà pavimentata, dovrà essere ripulita dalla terra mediante un getto d'acqua e per circa 1 cm di profondità sotto il livello dell'erba. Una volta livellata l'area, si potrà delineare la forma dello stagno.
Se si è scelta una forma circolare o ovale che poi corrisponde a 2 circonferenze affiancate, delle quali una più piccola dell'altra, si potrà usare un picchetto da infiggere nel centro con una corda della lunghezza del raggio della circonferenza, a mo di compasso se vogliamo, e tracciare così la forma sul terreno. Se sono state previste delle piccole irregolarità, tracciarle a mano e picchettare tutto il perimetro con piccoli picchetti distanziati di circa 20-25 cm , picchetti che poi verranno uniti tra loro da una corda. Si avrà così il perimetro dello stagno.

Lo scavo, la parte più impegnativa
E siamo arrivati alla parte più faticosa di tutta l'impresa, lo scavo. Ma alla fine ne sarà valsa la pena. Prima di tutto scavare l'intera area destiana allo stagno per una profondità di 20 cm, inclinando le sponde di 20 gradi , cosicché a una profondità di 20 cm, corrispondano 8 cm di spostamento verso l'interno dello scavo rispetto alla verticale. Poi, segnare la forma dei bordi lungo i margini e l'area riservata alle piante e da questi solchi scavare per ancora 40-60 cm (non occorre comunque andare oltre il metro complessivamente), sempre inclinando la sponda dei soliti 20 gradi. Praticamente si realizzerà una sorta di terrazzamento. Se si vuole abbellire lo stagno con delle rocce o una cascatella, bisogna ancora rimuovere il suolo, già scavato, per almeno altri 60 cm di distanza dalla fossa, senza però ammucchiarlo sul bordo dello stagno.
Usando una tavola sagomata, facile da realizzare da soli, controllare che i lati siano correttamente inclinati e che i gradini siano con la giusta pendenza, della larghezza corretta e ben spianati.

Il posizionamento della Fodera
Rimuovere scrupolosamente ogni sasso, pezzetto di ferro, vetro o coccio presente sul fondo dello scavo, così come qualche eventuale radice e ricoprire il fondo del futuro stagno con uno strato di 1-2 cm di sabbia da costruzione. In alternativa si possono usare un vecchio tappeto, una vecchia coperta, degli strati di giornale, in modo da fornire alla fodera uno sfondo sufficientemente soffice ed uniforme. Trattare allo stesso modo i gradini, ma non le pareti a meno che non si tratti di terreno siliceo, nel qual caso la sabbia inumidita e spianata aderirà perfettamente.
Posare ora la Fodera dello stagno nello scavo e assicurarla con una fila di pietre per pavimentazione, facendo attenzione a che questi pesi non siano in bilico sul bordo, ma appoggino saldamente sulla parte circostante lo scavo.
La Fodera si abbasserà nello scavo, ma andrà ancora spinta con forza in modo che aderisca perfettamente alle pareti e al fondo dello scavo, ovvero al profilo dello stagno.
Non sarà necessario nessun intervento particolare, ma basterà imettere acqua nella  Fodera che, man  mano che andrà a riempirsi, si adatterà perfettamente a tutto lo scavo.
Una volta che lo stagno sarà riempito fino all'orlo, si potranno rimuovere i pesi dal bordo della Fodera e ritagliare il materiale con le forbici lasciando tutt'attorno un margine di 15-20 cm. La pressione dell'acqua terrà la Fodera saldamente al suo posto e non vi sarà alcun pericolo che il bordo si rialzi improvvisamente.
Infine, ritagliare il risvolto del bordo dove si presentino ripiegature affinchè il rivestimento combaci nel modo più uniforme possibile e fissare poi le pietre da pavimentazione sul bordo con una miscela di sabbia e cemento nel rapporto di 3 a 1, disponendo le lastre in modo che sporgano di 5 cm sull'acqua.
Usare pietre, o meglio, lastre da pavimentazione sufficientemente larghe in modo da evitare che il peso del piede possa staccarle o rompere. Si possono usare le zolle di terra in qualsiasi sito a patto che si volti e si interri verso il basso il risvolto verso il bordo dell'acqua, onde esporre il terreno sufficiente per il nutrimento delle piante.
Lo stagno è bello e pronto. Ora andrà solo animato di vita. Ma di questo parleremo un'altra volta così come per eventuali giochi d'acqua o accessori vari.

©  RIPRODUZIONE RISERVATA

La Redazione  - vedi tutti gli articoli di La Redazione  



Se ti è piaciuto l'articolo Diventa fan Clicca su
 
Condividilo su:



 



Ellèboro (Helleborus)
L' Ellèboro (Helleborus) , originario dell' Europa meridionale e Asia occidentale, comprende circa 20 specie ed è una erbacea perenne rustica con radici di tipo fibroso.
Le foglie possono essere ........

Liriope

La Liriope che fa parte delle Gligliacee è una pianta erbacea perenne, rizomatosa, sempreverde è oroginaria dei climi temperati  e è un genere di 6 specie.
Ha foglieglabre, lineari, ........

Platystemon

Platystemon, genere di una sola specie annuale rustica, appartenente alla famiglia delle Papaveraceae, adatta per il primo piano delle bordure erbacee e per il giardino roccioso. Non è una pianta molto comune, tuttavia è ........

Physostegia
La Physostegia è una pianta erbacea, rustica  perenne, originaria dell'America settentrionale, che comprende circa 15 specie e che ha fiori simili a quelli della Cocca di Leone, color rosa, malva ........

Cotognàastro (Cotoneaster)
Il Cotognàastro (Cotoneaster) , originario dell'Africa settentrinale, Asia, Europa, comprende circa 40 specie delle quali 2 spontanee in Italia, è un arbusto rustico di varia altezza, a foglie persistenti ........

 

 

Ricetta del giorno
Lenticchie speziate all'indiana
Lavate le lenticchie e lasciatele scolare. Intanto in una padella mettete a rosolare la cipolla rossa, ben triturata, nell'olio e quando questa ....
sono presenti 550 piante
sono presenti 235 articoli

tutte le piante
annuali bulbose felci orchidee perenni il mondo delle rose il mondo delle primule
succulente
a foglia caduca sempreverdi
sempreverdi e decidue
a foglia caduca sempreverdi
da fiore
acquatiche
appartamento Serra
tecnica
frutteto orto
attrezzi
Verande Piscine Illuminazione giardino Cancelli e recinzioni Arredamento giardino
elenco completo articoli profilo di una pianta

lavori del mese
lotta ai parassiti
tutto piscine



Ionopsidium

Ionopsidium, genere comprendente una sola specie di pianta erbacea annuale, rustica, di dimensioni limitate, adatta per i giardini rocciosi e i lastricati fioriti.
Si tratta di una pianta facile da coltivare se piantata ........

Scalogno – Allium ascalonicum

Scalogno, allim ascalonicum, pianta bulbosa rustica appartenente alla famiglia delle Gigliacee, assai simile alla cipolla e all’aglio: i suoi bulbi sono più dolci e profumati di quelli dell’aglio ma hanno sapore più accentuato ........

Disanthus

Disanthus, comprende una sola specie arbustiva, rustica, a foglie decidue, originaria del Giappone. Si coltiva soprattutto per il fogliame che in autunno assume colori spettacolari.
Questo arbusto non tollera i terreni ........

Felicia
La Felicia, originaria del Sud Africa, comprende 60 specie ed è una erbacea perenne o annuale, sempreverde, semirustica e forma dei bassi cespi alti una quarantina di cm. ha foglie piccole, verdi e fiori simili a ........

Edraianthus

Edraianthus, genere di 10 specie di piante erbacee, perenni, appartenenti alla famiglia delle Campanulaceae.  Sono tutte piante poco longeve, rustiche, adatte per il giardino roccioso, che producono fiori campanulati, ........

Ricetta del giorno
Riso e fagioli neri
Lessare per 15 minuti il riso per risotti, scolarlo e metterlo da parte. Sbucciare le cipolle rosse. Affettarle molto sottili e stufarle per 10 minuti ....


 articolo Giardino Progetta e realizza
Costruiamo uno stagno in giardino freccemartedì 5 aprile 2011

Quando si tratta di realizzare qualcosa di interessante in giardino, poche cose lo potranno essere più di uno stagno. La presenza di uno specchio d'acqua, soprattutto se inserito armoniosamente nel giardino, aumenta il fascino del nostro spazio verde infondendovi un'atmosfera di calma  e serenità, fornendo inoltre una inesauribile fonte di gradevolezza.
Realizzare e mantenere uno stagno in giardino è, normalmente, molto più semplice di quanto si possa immaginare e, se si è abituati a fare un po', ma giusto un po', di lavoro impegnativo dal punto di vista fisico, lo si riesce a fare da soli in poco più di un paio di giorni. Del resto, la parte più impegnativa in assoluto è lo scavo, che ovviamente va effettuato a mano, a meno che non si possegga un grosso appezzamento di terreno e si voglia realizzare un vero e proprio laghetto, ma questa è un'altra storia.
Ma tornando al nostro piccolo stagno, una volta scavata la fossa, con i moderni materiali disponibili oggi, la realizzazione è di tutto riposo.
Se vengono seguite le regole fondamentali di una giiusta progettazione e realizzazione, non vi sarà bisogno nè di frequenti aggiunte d'acqua, nè di una pulizia generale ogni anno. La cosa più importante da tenere in considerazione è che lo stagno, prima di piacere  a chi lo guarda, deve essere di totale gradimento per i suoi abitanti, quindi pesci e piante. Si devono creare quelle condizioni che consentano a questo straordinario piccolo mondo a se stante, di vivere nel miglior modo possibile.

Scegliere il sito giusto
Il luogo più adatto è, sicuramente, qiuello più aperto che si può trovare nel proprio giardino. Se posizionato all'ombra, le Nymphaeae non fioriranno bene, così come la Caltha palustris o il Mimulus moschatus, tutte piante che hanno bisogno di una buona esposizione alla luce.
Anche i pesci hanno le loro necessità, in quanto si ammalano facilmente se costretti a vivere in acque inquinate da foglie cadute, da ramoscelli o altri detriti che inputridiscono nell'acqua. Quindi sarà bene non sistemare il proprio stagno sotto un albero.
Se si pensa di usare una pompa per realizzare una fontana o se si desidera installare una luce subacquea, bisogna ricordarsi che sarà necessario avere nelle vicinanze una fonte di corrente eletrica, così come una presa d'acqua per gli eventuali rabbocchi da fare quando e se occorreranno.

La forma e la posizione
Il luogo che si sceglierà, avrà una certa influenza sulla forma e sulla superficie dello stagno in quanto, se si desidera realizzare qualcosa di veramente piacevole, la forma deve essere inserita correttamente nel contesto che la circonda. In giardino si renderanno adatte forma naturali e, in un certo senso, libere ma con moderazione, mentre in un terrazzo patio, dove le forme sono squadrate, andrà molto meglio una vasca rettangolare o circolare. Qualunque sarà la forma scelta, sarà opportuno mantenere la sagoma perimetrale quanto più aperta e semplice possibile.
Inutile sbizzarrirsi in forma strane, semmai  con canali e ruscelletti vari; saranno del tutto inutili in quanto lo stagno non lo si osserverà da molto in alto, e inoltre la manutenzione potrebbe risentirne. Così come il classico ponticello che, con tutta probabilità, finirà con dare fastidio alle piante acquatiche, e nulla più. Stiamo parlando di uno stagno di 10-14 metri quadri e non di un laghetto di 250 o più metri quadri, è bene ricordarselo.
La cosa più importante è quella di dare alla superficie d'acqua la maggiore estensione possibile, compatibilmente con il proprio giardino, in modo che possa ricevere i raggi luminosi del sole e per assicurare la miglior crescita possibile alle piante galleggianti.
La regola migliore è quella che qualsiasi forma si sceglierà, si dovrà riempire lo stagno fino al punto massimo possibile. Le dimensioni, come detto ovviamente, devono essere compatibili con le dimensioni del giardino, ma comuque, quanto più esso è grande, tanto più è stabile l'ambiente e con buoni risultati per le piante e i pesci che lo occupano.
Una area minima, sotto la quale non si dovrebbe mai scendere, è di 5 mq di superficie che poi, in fondo, rappresenta un quadrato di 2.10 m di lato o un cerchio di 2.50 m di circonferenza. Se si riesce ad arrivare ai 3 m di lato per una forma quadrata o a 3.30 m di circonferenza per una forma circolare, si avranno in totale 10 mq di superficie, il che è abbastanza soddisfacente.

Acqua verde
In uno stagno di nuova realizzazione, dopo un po' l'acqua diventa inevitabilmente verde, e questo è dovuto alla presenza di alghe che, in pieno sole e in acqua ricca di sostanze minerali, come l'acqua della normale condotta idrica con la quale si sarà riempito lo stagno, si svilupperanno in abbondanza. Per risolvere il problema si potrebbe rabboccare lo stagno con nuova acqua, ma dopo un po' la situazione si ripresenterebbe  identica alla precedente.
La soluzione certa e definitiva sta nell'introdurre piante che competano con le alghe privandole della luce e delle sostanze niutritizie minerali. Il fogliame delle Nymphaeae e delle piante galleggianti assorbirà la luce del sole sulla superficie e lo sviluppo delle piante sommerse priverà le alghe dei sali minerali. Quando queste piante avranno un buon sviluppo le alghe scompariranno e l'acqua tornerà ad essere limpida a poco a poco.

Il rapporto volume-superficie
Potrebbe capitare che l'acqua dello stagno rimanga verde, e qusto solitamente è causato da un insufficiente volume d'acqua in condizione di assorbire la luce solare. Si verificheranno anche degli sbalzi termici considerevoli, assolutamente poco salutari per i pesci che ne soffriranno e moriranno.
Bisogna tener presente che la profondità maggiore dovrebbe essere estesa in rapporto alla maggior parte della superficie e dovrebbe essere sufficiente ad assicurare una capacità biologica adeguata per ogni metro quadrato di superficie. Un rapporto  pari a 250-500 litri per metro quadro di superficie sarà soddisfacente, tenendo conto inoltre che la profondità media dovrà essre conpresa tra i 55-100 cm.

Passiamo alla realizzazione
Una volta scelta la forma, le dimensioni e il luogo, si potrà passare alla scelta dei materiali. Lo stagno potrà essere realizzato in calcestruzzo, utilizzando uno in vetroresina già bello e pronto, o in plastica flessibile. Qust'ultima è indubbiamente la scelta migliore e, infatti, prenderemo in considerazione solo questa. Le altre due, pur essendo possibili hanno troppi punti a sfavore, per cui la scelta diventa quasi obbligata.
Fodera dello stagno è il termine normalmente usato per denominare un sottile foglio in materiale plastico usato per rivestire una fossa.  Anche in questo caso la scelta è molto vasta , e si va dai materiali più economici, che possono assicurare una vita serena al vostro stagno di circa 5-10 anni, a qualli più cari e sofisticati che durano anche 50-80 anni, passando per altre scelte intermedie.
La scelta, ovviamente, andrà fatta in base alle proprie possibilità di spesa e ciò che si desidera avere ma, in linea di massima, fare i taccagni nella scelta della Fodera, che è poi l'elemento fondamentale, non conviene certamente.
Per calcolare le misure della Fodera, ovvero del telo da acquistare, è necessario raddoppiare il valore della profondità massima dello stagno e aggiungere il risultato alla lunghezza e all'ampiezza totale dell'area di superficie.

La preparazione del posto scelto
Essenziale è che il terreno che circonda lo stagno sia perfettamente livellato cosicchè, quando lo stagno è colmo, l'acqua lambirà le sponde uniformemente. Strumento indispensabile è quindi una livella a bolla d'aria e un tubolare di alluminio, meglio di un'asta di legno che potrebbe non essere perfettamente diritta, tubolare che deve essere di considerevole lunghezza. In alluminio sarà poi anche di più agevole utilizzo in quanto più leggero.
Per tagliare più facilmente l'erba e per attonere un aspetto ordinato, la zona che circonda lo stagno, o almeno parte di quella che verrà pavimentata, dovrà essere ripulita dalla terra mediante un getto d'acqua e per circa 1 cm di profondità sotto il livello dell'erba. Una volta livellata l'area, si potrà delineare la forma dello stagno.
Se si è scelta una forma circolare o ovale che poi corrisponde a 2 circonferenze affiancate, delle quali una più piccola dell'altra, si potrà usare un picchetto da infiggere nel centro con una corda della lunghezza del raggio della circonferenza, a mo di compasso se vogliamo, e tracciare così la forma sul terreno. Se sono state previste delle piccole irregolarità, tracciarle a mano e picchettare tutto il perimetro con piccoli picchetti distanziati di circa 20-25 cm , picchetti che poi verranno uniti tra loro da una corda. Si avrà così il perimetro dello stagno.

Lo scavo, la parte più impegnativa
E siamo arrivati alla parte più faticosa di tutta l'impresa, lo scavo. Ma alla fine ne sarà valsa la pena. Prima di tutto scavare l'intera area destiana allo stagno per una profondità di 20 cm, inclinando le sponde di 20 gradi , cosicché a una profondità di 20 cm, corrispondano 8 cm di spostamento verso l'interno dello scavo rispetto alla verticale. Poi, segnare la forma dei bordi lungo i margini e l'area riservata alle piante e da questi solchi scavare per ancora 40-60 cm (non occorre comunque andare oltre il metro complessivamente), sempre inclinando la sponda dei soliti 20 gradi. Praticamente si realizzerà una sorta di terrazzamento. Se si vuole abbellire lo stagno con delle rocce o una cascatella, bisogna ancora rimuovere il suolo, già scavato, per almeno altri 60 cm di distanza dalla fossa, senza però ammucchiarlo sul bordo dello stagno.
Usando una tavola sagomata, facile da realizzare da soli, controllare che i lati siano correttamente inclinati e che i gradini siano con la giusta pendenza, della larghezza corretta e ben spianati.

Il posizionamento della Fodera
Rimuovere scrupolosamente ogni sasso, pezzetto di ferro, vetro o coccio presente sul fondo dello scavo, così come qualche eventuale radice e ricoprire il fondo del futuro stagno con uno strato di 1-2 cm di sabbia da costruzione. In alternativa si possono usare un vecchio tappeto, una vecchia coperta, degli strati di giornale, in modo da fornire alla fodera uno sfondo sufficientemente soffice ed uniforme. Trattare allo stesso modo i gradini, ma non le pareti a meno che non si tratti di terreno siliceo, nel qual caso la sabbia inumidita e spianata aderirà perfettamente.
Posare ora la Fodera dello stagno nello scavo e assicurarla con una fila di pietre per pavimentazione, facendo attenzione a che questi pesi non siano in bilico sul bordo, ma appoggino saldamente sulla parte circostante lo scavo.
La Fodera si abbasserà nello scavo, ma andrà ancora spinta con forza in modo che aderisca perfettamente alle pareti e al fondo dello scavo, ovvero al profilo dello stagno.
Non sarà necessario nessun intervento particolare, ma basterà imettere acqua nella  Fodera che, man  mano che andrà a riempirsi, si adatterà perfettamente a tutto lo scavo.
Una volta che lo stagno sarà riempito fino all'orlo, si potranno rimuovere i pesi dal bordo della Fodera e ritagliare il materiale con le forbici lasciando tutt'attorno un margine di 15-20 cm. La pressione dell'acqua terrà la Fodera saldamente al suo posto e non vi sarà alcun pericolo che il bordo si rialzi improvvisamente.
Infine, ritagliare il risvolto del bordo dove si presentino ripiegature affinchè il rivestimento combaci nel modo più uniforme possibile e fissare poi le pietre da pavimentazione sul bordo con una miscela di sabbia e cemento nel rapporto di 3 a 1, disponendo le lastre in modo che sporgano di 5 cm sull'acqua.
Usare pietre, o meglio, lastre da pavimentazione sufficientemente larghe in modo da evitare che il peso del piede possa staccarle o rompere. Si possono usare le zolle di terra in qualsiasi sito a patto che si volti e si interri verso il basso il risvolto verso il bordo dell'acqua, onde esporre il terreno sufficiente per il nutrimento delle piante.
Lo stagno è bello e pronto. Ora andrà solo animato di vita. Ma di questo parleremo un'altra volta così come per eventuali giochi d'acqua o accessori vari.

©  RIPRODUZIONE RISERVATA

La Redazione  - vedi tutti gli articoli di La Redazione  



Se ti è piaciuto l'articolo Diventa fan Clicca su
 
Condividilo su: