articolo Salute Dieta e alimentazione
Quanti caffè posso prendere? freccesabato 28 settembre 2013

Quanti caffè posso prendere? Parlare del caffè è parlare de la caffeina, una sostanza naturale presente nelle foglie e nei frutti in più di 63 specie vegetali di tutto il mondo. È lo stimolante più frequentemente consumato. Esiste una maggior proporzione di consumatori abituali di caffè che di alcool, e il numero di consumatori regolari di caffè triplica quello dei fumatori. La caffeina si consuma in bevande come un componente naturale.

Il caffè contiene approssimativamente 100 mg di caffeina per tazza; l’espresso 60; il the, 45, e una lattina di bibita con caffeina, 50 mg. Anche il cioccolato contiene caffeina: 15 mg in una porzione di torta al cioccolato. Inoltre la caffeina si consuma in alcuni medicinali, sopra tutto gli inibitori del dolore e dell’appetito. Ci sono più di 600 medicinali contenenti caffeina. Una quarta parte della popolazione generale e la metà di quanti soffrono infermità psichiatriche consuma regolarmente più di 500 mg di caffeina al giorno. La caffeina si assorbe rapidamente attraverso la sua assunzione orale e permane nel corpo tra le 2,5 e le 4,5 ore. Poiché si assorbe facilmente nei grassi, si concentra più nel cervello che nel sangue.

I suoi effetti si devono all’inibizione di alcuni enzimi e al blocco dei recettori di altri. Tra gli effetti che abbiamo nominato, va inclusa la stimolazione cardiaca, il rilassamento dei muscoli lisci, l’incremento della secrezione di succhi gastrici, l’azione analgesica e, soprattutto, la stimolazione del sistema nervoso. Nella maggior parte delle persone, una dose di 250 mg di caffeina produce effetti benefici soggettivi come euforia e tranquillità, mentre 500 mg in una sola volta possono produrre tensione, ansia, irritabilità e inquietudine.

L’ingestione prolungata di caffeina produce una tolleranza agli effetti della stessa, in alcune persone, dosi di 600 mg al giorno o più, conducono alla sindrome denominata caffeismo (o caffeinismo), caratterizzato da ansia, insonnia, agitazione psicomotoria, eccitazione, nervosismo, tachicardia e, a volte, delirio. Questi sintomi terminano dopo 48 ore dall’ultima assunzione di caffeina. Se abbiamo bevuto una quantità eccessiva di caffè e desideriamo diminuirne l’assunzione, l'approccio migliore è quello di iniziare a diminuire gradualmente il numero di tazzine di caffè.

La diminuzione della caffeina può avere dei propri sintomi: irritabilità, mal di testa e sonnolenza sono alcuni dei sintomi che potrebbero verificarsi se improvvisamente eliminiamo totalmente la caffeina. È possibile ridurre lentamente il consumo a livelli moderati. Oppure, se il medico ci ha vivamente consigliato di eliminare del tutto la caffeina, potremmo usare caffè decaffeinato, oppure passare ad altre bevande calde come tisane alle erbe, o ancora, provare bevande più nutrienti, come i succhi di frutta freschi. Nel complesso, un paio di tazze di caffè al giorno non ci fanno del male. Assicuriamoci, però, di verificare con un medico se si avvertono particolari sintomi.
©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Luca  Rubin - vedi tutti gli articoli di Luca  Rubin



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Il caffè contiene approssimativamente 100 mg di caffeina per tazza; l’espresso 60; il the, 45, e una lattina di bibita con caffeina, 50 mg. Anche il cioccolato contiene caffeina: 15 mg in una porzione di torta al cioccolato. Inoltre la caffeina si consuma in alcuni medicinali, sopra tutto gli inibitori del dolore e dell’appetito. Ci sono più di 600 medicinali contenenti caffeina. Una quarta parte della popolazione generale e la metà di quanti soffrono infermità psichiatriche consuma regolarmente più di 500 mg di caffeina al giorno. La caffeina si assorbe rapidamente attraverso la sua assunzione orale e permane nel corpo tra le 2,5 e le 4,5 ore. Poiché si assorbe facilmente nei grassi, si concentra più nel cervello che nel sangue.

I suoi effetti si devono all’inibizione di alcuni enzimi e al blocco dei recettori di altri. Tra gli effetti che abbiamo nominato, va inclusa la stimolazione cardiaca, il rilassamento dei muscoli lisci, l’incremento della secrezione di succhi gastrici, l’azione analgesica e, soprattutto, la stimolazione del sistema nervoso. Nella maggior parte delle persone, una dose di 250 mg di caffeina produce effetti benefici soggettivi come euforia e tranquillità, mentre 500 mg in una sola volta possono produrre tensione, ansia, irritabilità e inquietudine.

L’ingestione prolungata di caffeina produce una tolleranza agli effetti della stessa, in alcune persone, dosi di 600 mg al giorno o più, conducono alla sindrome denominata caffeismo (o caffeinismo), caratterizzato da ansia, insonnia, agitazione psicomotoria, eccitazione, nervosismo, tachicardia e, a volte, delirio. Questi sintomi terminano dopo 48 ore dall’ultima assunzione di caffeina. Se abbiamo bevuto una quantità eccessiva di caffè e desideriamo diminuirne l’assunzione, l'approccio migliore è quello di iniziare a diminuire gradualmente il numero di tazzine di caffè.

La diminuzione della caffeina può avere dei propri sintomi: irritabilità, mal di testa e sonnolenza sono alcuni dei sintomi che potrebbero verificarsi se improvvisamente eliminiamo totalmente la caffeina. È possibile ridurre lentamente il consumo a livelli moderati. Oppure, se il medico ci ha vivamente consigliato di eliminare del tutto la caffeina, potremmo usare caffè decaffeinato, oppure passare ad altre bevande calde come tisane alle erbe, o ancora, provare bevande più nutrienti, come i succhi di frutta freschi. Nel complesso, un paio di tazze di caffè al giorno non ci fanno del male. Assicuriamoci, però, di verificare con un medico se si avvertono particolari sintomi.
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