Colori nuovi per abiti, tessuti d’arredo, biancheria venerdì 4 ottobre 2013
Colori nuovi per abiti, tessuti d’arredo, biancheria. Se vi siete accorti che il vostro capo preferito ha perso il suo colore originale o siete stanchi della tinta dei tessuti d’arredo o biancheria (cuscini, tende, accappatoi) che prima sembrava così in tono con la vostra abitazione, potete fare in casa una tintura perfetta. Esistono in commercio una serie di coloranti per cotone, lino, lana, seta ed altri che tingono tessuti di nylon, lycra e viscosa da applicare con l’aiuto della lavatrice. Basterà individuare in una coloreria fornita la marca specifica che può garantire per i tessuti che intendete trattare.
I colori primari (giallo, blu e rosso) sono anche miscelabili fra loro per ottenerne altri. I cambi di colore sono possibili per capi un po’ vecchiotti, ma non per stoffe seriamente macchiate che dovrete prima lavare, utili invece in caso di tessuti sbiaditi/decolorati per errore, ma in ogni caso solo su capi in tinta unita. I colori più facilmente ottenibili su tinte chiare e con risultato brillante sono arancione, rosso, viola, rosa; lo stesso colore per
rinnovare quello sbiadito; il verde intenso e il grigio chiaro partendo da colori scuri, ma la gamma di combinazioni è davvero ampia. Se tingerete un capo del peso medio di 200/300 grammi da solo (per es. una gonna, una camicetta, un pantalone leggero) otterrete una tinta più brillante; se caricherete la lavatrice fino ad un chilo, avrete un colore sempre più chiaro rispetto alla tinta promessa dalla confezione, per esempio tingendo tessuti d’arredo o biancheria (tende, copri divano, asciugamani, lenzuola).
Le finiture jeans in contrasto e le chiusure lampo sintetiche rimangono inalterate, ma esistono coloranti che tingono anche bottoni, accessori per abiti etc. Colore e fissante, di solito, ma dipende dalle marche, si mettono direttamente nel cestello della lavatrice con le loro vaschette preventivamente perforate e con l’aggiunta di un
chilo di sale grosso da cucina. Il lavaggio possibile, per le fibre naturali, è a quaranta gradi (se ne consigliano a maggiore gradazione, ma non è molto ecologico, e non lo sono buona parte di questi colori…). Dopo la prima tintura, si consiglia un secondo lavaggio dei tessuti con una piccola quantità di detersivo. Alla fine del processo, se la lavatrice presenta qualche residuo di colore, situazione rara, è possibile impostare un lavaggio breve a vuoto con un po’ di candeggina.
Le stoffe tinte si faranno asciugare all’ombra. I tessuti così trattati mantengono la loro morbidezza originale, il colore sarà uniforme senza stingere. Per le colorazioni della lana occorrerà seguire alla lettera le indicazioni di lavaggio per i filati (e quindi di tintura) escludendo la centrifuga che è quella che provoca l’infeltrimento: infatti, mescola troppo velocemente il filato avvicinandone irrimediabilmente i fili con l’effetto che si conosce. Esistono, però, tecniche per
tingere in maniera naturale a mano: oltre il vantaggio di non essere inquinanti, i colori naturali tingono anche le stoffe con motivi e disegni restando sullo sfondo del motivo principale.
Queste colorazioni si ottengono per bollitura, in pentola, addizionando i capi da trattare con the e caffè, già piuttosto noti per le loro capacità tintorie o con verdure a foglia verde, per il verde, bacche di varie tonalità per i rossi, i rosa, i violetti etc.. Dopo aver lasciato macerare per un’intera notte gli ingredienti scelti per la colorazione in una pentola con acqua, si dovranno poi far
bollire per oltre 30 minuti e il liquido così ottenuto si filtrerà. A questo liquido andrà aggiunto, similmente alla precedente lavorazione, circa mezzo chilo di sale immergendo i capi da tingere e bollendo il tutto ancora per 30 minuti. I capi così colorati andranno risciacquati in acqua fredda e messi ad asciugare all’ombra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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