Articolo Famiglia Famiglia
Mobilità ingiusta freccesabato 21 settembre 2013      


La mobilità è un valore e come tale deve essere sostenibile per tutti, non può esistere una “Mobilità Ingiusta”. A causa della crisi economica le amministrazioni pubbliche, soprattutto quelle dei centri urbani, non riescono a fare scelte virtuose e sostenibili e la mobilità da “emergenza ambientale sta diventando un problema sociale”. Negli ultimi tempi ci sono meno macchine in circolazione e di conseguenza meno smog, questo non perché è aumentata la frequenza e la qualità dei trasporti pubblici, ma disoccupati ed anziani non si muovono più e gli spostamenti per gli incontri ed il tempo libero sono crollati.

La causa di questo crollo? L’aumento vertiginoso del costo del carburante, la conseguente crescita del costo dei biglietti dei mezzi pubblici, il mal funzionamento e il poco governo della rete dei trasporti urbani. Andando avanti così, solo coloro che sono obbligati dal lavoro ed i ricchi circoleranno con i mezzi privati. Nelle città dove i cittadini vengono messi nelle condizioni di poter scegliere ci sono chiari segnali di cambiamento: vengono usate più biciclette e decolla il car sharing. Si può affermare quindi che il modello di mobilità basato su gomma, auto privata e grandi infrastrutture è insostenibile ed ingiusto sia per l’ambiente che per il sociale.

Una delle soluzioni potrebbe essere quella di dedicare maggiori scelte economiche alle lunghe percorrenze, agli snodi di maggiore flusso, alla mobilità pendolare dei centri urbani che mancano di efficienza logistica e quindi evitare di usare milioni di euro solo per l’alta velocità. Ulteriore ostacolo alla mobilità soprattutto urbana è lo smog: la legge obbliga le pubbliche amministrazioni ad intraprendere misure adeguate dopo i 35 sforamenti delle soglie di emissione di smog e polveri sottili, allora ecco arrivare le targhe alterne ed il blocco del traffico chiamate anche “misure tampone”. L’unico rimedio immediato ed efficace è quello di diminuire il trasporto su gomma.

Alternative più recenti, e perché no più glamour, alla mobilità su gomma in città sono l’uso della bicicletta: mezzo totalmente ecologico che negli ultimi tempi si è rivelato anche quello più veloce nel traffico cittadino; di conseguenza anche il mercato di questi mezzi di trasporto ha avuto un picco positivo dando vita ai modelli più disparati; dalle biciclette ultra leggere a quelle piccolissime, da quelle con la pedalata assistita a quelle pieghevoli per agevolare l’entrata in metropolitana passando per la bicicletta elettrica.

Insomma per chi vuole andare in giro in bici la scelta è ampia. Certamente le amministrazioni pubbliche locali dovrebbero attivarsi concretamente per la realizzazione delle piste ciclabili. Ultima iniziativa dei comuni delle città più caotiche è il car sharing; diventato un affermato sistema alternativo di usare la macchina dove i mezzi vengono utilizzati da più utenti su prenotazione nelle diverse fasce orarie ad un costo proporzionale all’utilizzo (una sorta di multiproprietà temporanea della macchina). Dire car sharing è diverso da dire car pooling perché in questo caso le persone viaggiano contemporaneamente sullo stesso mezzo che è generalmente di proprietà di uno dei passeggeri.

Il motivo, come al solito in tempo di crisi economica, dell’impiego della condivisione dell’auto e l'utilizzo sempre piú frequente della bicicletta come sistemi di mobilità alternative è il risparmio economico spingendo anche la diminuzione delle emissioni di gas tossici e polveri sottili tema temuto dalle amministrazioni. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Patrizia  Lupi - vedi tutti gli articoli di Patrizia  Lupi



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La mobilità è un valore e come tale deve essere sostenibile per tutti, non può esistere una “Mobilità Ingiusta”. A causa della crisi economica le amministrazioni pubbliche, soprattutto quelle dei centri urbani, non riescono a fare scelte virtuose e sostenibili e la mobilità da “emergenza ambientale sta diventando un problema sociale”. Negli ultimi tempi ci sono meno macchine in circolazione e di conseguenza meno smog, questo non perché è aumentata la frequenza e la qualità dei trasporti pubblici, ma disoccupati ed anziani non si muovono più e gli spostamenti per gli incontri ed il tempo libero sono crollati.

La causa di questo crollo? L’aumento vertiginoso del costo del carburante, la conseguente crescita del costo dei biglietti dei mezzi pubblici, il mal funzionamento e il poco governo della rete dei trasporti urbani. Andando avanti così, solo coloro che sono obbligati dal lavoro ed i ricchi circoleranno con i mezzi privati. Nelle città dove i cittadini vengono messi nelle condizioni di poter scegliere ci sono chiari segnali di cambiamento: vengono usate più biciclette e decolla il car sharing. Si può affermare quindi che il modello di mobilità basato su gomma, auto privata e grandi infrastrutture è insostenibile ed ingiusto sia per l’ambiente che per il sociale.

Una delle soluzioni potrebbe essere quella di dedicare maggiori scelte economiche alle lunghe percorrenze, agli snodi di maggiore flusso, alla mobilità pendolare dei centri urbani che mancano di efficienza logistica e quindi evitare di usare milioni di euro solo per l’alta velocità. Ulteriore ostacolo alla mobilità soprattutto urbana è lo smog: la legge obbliga le pubbliche amministrazioni ad intraprendere misure adeguate dopo i 35 sforamenti delle soglie di emissione di smog e polveri sottili, allora ecco arrivare le targhe alterne ed il blocco del traffico chiamate anche “misure tampone”. L’unico rimedio immediato ed efficace è quello di diminuire il trasporto su gomma.

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Insomma per chi vuole andare in giro in bici la scelta è ampia. Certamente le amministrazioni pubbliche locali dovrebbero attivarsi concretamente per la realizzazione delle piste ciclabili. Ultima iniziativa dei comuni delle città più caotiche è il car sharing; diventato un affermato sistema alternativo di usare la macchina dove i mezzi vengono utilizzati da più utenti su prenotazione nelle diverse fasce orarie ad un costo proporzionale all’utilizzo (una sorta di multiproprietà temporanea della macchina). Dire car sharing è diverso da dire car pooling perché in questo caso le persone viaggiano contemporaneamente sullo stesso mezzo che è generalmente di proprietà di uno dei passeggeri.

Il motivo, come al solito in tempo di crisi economica, dell’impiego della condivisione dell’auto e l'utilizzo sempre piú frequente della bicicletta come sistemi di mobilità alternative è il risparmio economico spingendo anche la diminuzione delle emissioni di gas tossici e polveri sottili tema temuto dalle amministrazioni. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

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