Articolo Tempo libero Fotografia
Dietro quella macchina fotografica freccemartedì 3 settembre 2013      


Hai mai provato a chiudere un occhio e a fare click? Dietro quella macchina fotografica ci sei tu e davanti mille modi possibili di guardare la realtà. Prova a sdraiarti, prendi in mano la tua macchina, chiudi un occhio e scatta. Ora, nello stesso posto di prima, mettiti a pancia in giù, chiudi un occhio e scatta una nuova fotografia. Cosa è successo? Ogni angolo di mondo può avere infinite letture.

Ed ora: chiudi gli occhi e pensa al colore blu, cosa stai visualizzando. Ora pensa al rosso, cosa vedi. Ora al verde. Ogni colore che decidi di inserire nelle tue fotografie provoca inevitabilmente una sensazione in chi le sta guardando. Fotografare è sentire. Ogni foto che scattate racconta qualcosa di voi, quello che siete, quello che sentite in quel determinato momento della vostra vita. È come scegliere di indossare un maglietta rossa ed una grigia. Quello che fotografate è lo specchio di come siete. Quando scatti sei immobile o ti capita di sdraiarti per terra o a salire su una sedia.

Ed un volto come lo guardi, come lo fermi? Prova a guardare la persona che vuoi fotografare per un po’ di tempo. Guardala e osserva i suoi sguardi, i suoi occhi, il suo sorriso, scoprirai che ha delle espressioni uniche e che sono proprio quelle che vuoi fotografare. Non aver paura di osservare, di avvicinarti, di sentirti parte del contesto o vicino a qualcuno, solo allora quella foto sarà una foto per cui non hai dovuto chiedere il permesso e nemmeno una scattata di nascosto. Fotografare è si tecnica, ma è soprattutto cuore. Parleremo di trucchi, di triangoli, di colori, di geometrie, di punti bianchi, ma parleremo soprattutto di fotografia e di te.

Una volta, durante un corso di fotografia per ragazzi, mi chiesero di far partecipare a questo corso due ragazzi non vedenti. Di fronte a quella richiesta risposi si perché non volevo dire “no, loro non possono”. Risposi si e poi razionalizzando mi dissi: “ok, loro non possono scattare una foto, ma possono immaginarla, costruirla con la loro mente, raccontarcela e possono anche “vedere” le foto scattate dagli altri. Loro, come noi, hanno una vita trascorsa, hanno sentito, toccato e anche a loro il vento o il rumore del mare arriva”. Da queste considerazioni abbiamo iniziato un percorso fatto di tentativi, di colori, immagini raccontate e di suoni che trasmettevano serenità o allegria.

Chiudi gli occhi, ricorda il rumore del mare, l’odore della pioggia o l’allegria di dieci bambini e immagina una foto. Insieme abbiamo visualizzato delle cose e le abbiamo fotografate con la mente. La fotografia è questo, è un mezzo che permette di immaginare, andare oltre, di sentirsi liberi, la tecnica c’entra poco! ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca  Bellini - vedi tutti gli articoli di Francesca  Bellini



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Ed ora: chiudi gli occhi e pensa al colore blu, cosa stai visualizzando. Ora pensa al rosso, cosa vedi. Ora al verde. Ogni colore che decidi di inserire nelle tue fotografie provoca inevitabilmente una sensazione in chi le sta guardando. Fotografare è sentire. Ogni foto che scattate racconta qualcosa di voi, quello che siete, quello che sentite in quel determinato momento della vostra vita. È come scegliere di indossare un maglietta rossa ed una grigia. Quello che fotografate è lo specchio di come siete. Quando scatti sei immobile o ti capita di sdraiarti per terra o a salire su una sedia.

Ed un volto come lo guardi, come lo fermi? Prova a guardare la persona che vuoi fotografare per un po’ di tempo. Guardala e osserva i suoi sguardi, i suoi occhi, il suo sorriso, scoprirai che ha delle espressioni uniche e che sono proprio quelle che vuoi fotografare. Non aver paura di osservare, di avvicinarti, di sentirti parte del contesto o vicino a qualcuno, solo allora quella foto sarà una foto per cui non hai dovuto chiedere il permesso e nemmeno una scattata di nascosto. Fotografare è si tecnica, ma è soprattutto cuore. Parleremo di trucchi, di triangoli, di colori, di geometrie, di punti bianchi, ma parleremo soprattutto di fotografia e di te.

Una volta, durante un corso di fotografia per ragazzi, mi chiesero di far partecipare a questo corso due ragazzi non vedenti. Di fronte a quella richiesta risposi si perché non volevo dire “no, loro non possono”. Risposi si e poi razionalizzando mi dissi: “ok, loro non possono scattare una foto, ma possono immaginarla, costruirla con la loro mente, raccontarcela e possono anche “vedere” le foto scattate dagli altri. Loro, come noi, hanno una vita trascorsa, hanno sentito, toccato e anche a loro il vento o il rumore del mare arriva”. Da queste considerazioni abbiamo iniziato un percorso fatto di tentativi, di colori, immagini raccontate e di suoni che trasmettevano serenità o allegria.

Chiudi gli occhi, ricorda il rumore del mare, l’odore della pioggia o l’allegria di dieci bambini e immagina una foto. Insieme abbiamo visualizzato delle cose e le abbiamo fotografate con la mente. La fotografia è questo, è un mezzo che permette di immaginare, andare oltre, di sentirsi liberi, la tecnica c’entra poco! ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

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