Articolo Riciclo Realizzazioni
Bottiglie di plastica: il riciclo è di moda. freccelunedì 2 settembre 2013      


Le bottiglie in plastica per l’acqua e le bibite ogni anno utilizzate in tutto il mondo sono più di 446 miliardi, e arriveranno entro il 2015 a 500 miliardi. Solo il 24% di queste bottiglie viene riciclato mentre la maggior parte finisce in discarica. Un materiale prezioso che può avere mille vite se riciclato invece che buttato via. Le bottiglie di plastica, tipo quelle delle acque minerali, e delle bibite sono realizzate in un materiale polimerico che si chiama polietilentereftalato, abbreviato con la nota sigla PET, anche semplicemente chiamato poliestere.

Tale materiale non rilascia nell’acqua sostanze nocive alla salute a differenza del PVC impiegato fino a qualche anno fa. Il PET, oltre ad essere molto leggero, inerte, resistente e trasparente, e quindi ideale per il confezionamento delle acque minerali, viene impiegato in tantissimi altri settori: ad esempio nella realizzazione di indumenti tecnici, corde, contenitori in plastica rigida, filati e tessuti (poliestere e pile per felpe), etichette e persino per materiali da impiegare in chirurgia per la ricostruzione di vasi sanguigni. Il PET è versatile quindi, ma anche facilmente riciclabile e perciò può avere mille vite una volta che cessa di essere una bottiglia, un vestito o un’etichetta.

Gli impieghi attuali del poliestere riciclato sono davvero tanti e nei più disparati settori: nel tessile, trasformando le bottiglie in morbido pile per la realizzazione di felpe e accessori, nel settore edile, attraverso la realizzazione di tegole, serre o di intere abitazioni, nel design con la creazione di oggetti di arredamento e di moda (borse, gioielli, accessori per la casa e oggetti in plastica, opere d’arte). Purtroppo ancora oggi la maggior parte del PET prodotto finisce in discarica, aumentando i rifiuti e di fatto sprecando le tante potenzialità che ancora può avere. In Europa finora si ricicla solamente il 24% dei contenitori in PET prodotti.

Perciò è imperativo: bisogna riciclare il più possibile perché oltre a disperdere nell’ambiente ogni anno l’equivalente di 12 milioni di tonnellate di greggio solo in Europa, riciclare vuol dire anche recuperare un materiale dalle mille vite e dai mille impieghi. Ma come fare ad aumentare il riciclo? Molti comuni italiani si stanno organizzando riguardo il tema del riciclo, con raccolte porta a porta e campagne di sensibilizzazione, ma ci sono anche curiose iniziative che arrivano da molto lontano che possono darci interessanti spunti. Come quella di Pechino che ha installato in alcune stazioni della metropolitana cittadina delle particolari macchine che in cambio di poche bottiglie di plastica (circa 15) ti “pagano” l’equivalente del costo del biglietto di viaggio. In fondo se la plastica è un bene che porta ricchezza perché non permettere a tutti i cittadini di usufruirne in prima persona? ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Daniela  Bertoni - vedi tutti gli articoli di Daniela  Bertoni



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Le bottiglie in plastica per l’acqua e le bibite ogni anno utilizzate in tutto il mondo sono più di 446 miliardi, e arriveranno entro il 2015 a 500 miliardi. Solo il 24% di queste bottiglie viene riciclato mentre la maggior parte finisce in discarica. Un materiale prezioso che può avere mille vite se riciclato invece che buttato via. Le bottiglie di plastica, tipo quelle delle acque minerali, e delle bibite sono realizzate in un materiale polimerico che si chiama polietilentereftalato, abbreviato con la nota sigla PET, anche semplicemente chiamato poliestere.

Tale materiale non rilascia nell’acqua sostanze nocive alla salute a differenza del PVC impiegato fino a qualche anno fa. Il PET, oltre ad essere molto leggero, inerte, resistente e trasparente, e quindi ideale per il confezionamento delle acque minerali, viene impiegato in tantissimi altri settori: ad esempio nella realizzazione di indumenti tecnici, corde, contenitori in plastica rigida, filati e tessuti (poliestere e pile per felpe), etichette e persino per materiali da impiegare in chirurgia per la ricostruzione di vasi sanguigni. Il PET è versatile quindi, ma anche facilmente riciclabile e perciò può avere mille vite una volta che cessa di essere una bottiglia, un vestito o un’etichetta.

Gli impieghi attuali del poliestere riciclato sono davvero tanti e nei più disparati settori: nel tessile, trasformando le bottiglie in morbido pile per la realizzazione di felpe e accessori, nel settore edile, attraverso la realizzazione di tegole, serre o di intere abitazioni, nel design con la creazione di oggetti di arredamento e di moda (borse, gioielli, accessori per la casa e oggetti in plastica, opere d’arte). Purtroppo ancora oggi la maggior parte del PET prodotto finisce in discarica, aumentando i rifiuti e di fatto sprecando le tante potenzialità che ancora può avere. In Europa finora si ricicla solamente il 24% dei contenitori in PET prodotti.

Perciò è imperativo: bisogna riciclare il più possibile perché oltre a disperdere nell’ambiente ogni anno l’equivalente di 12 milioni di tonnellate di greggio solo in Europa, riciclare vuol dire anche recuperare un materiale dalle mille vite e dai mille impieghi. Ma come fare ad aumentare il riciclo? Molti comuni italiani si stanno organizzando riguardo il tema del riciclo, con raccolte porta a porta e campagne di sensibilizzazione, ma ci sono anche curiose iniziative che arrivano da molto lontano che possono darci interessanti spunti. Come quella di Pechino che ha installato in alcune stazioni della metropolitana cittadina delle particolari macchine che in cambio di poche bottiglie di plastica (circa 15) ti “pagano” l’equivalente del costo del biglietto di viaggio. In fondo se la plastica è un bene che porta ricchezza perché non permettere a tutti i cittadini di usufruirne in prima persona? ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

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