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Alzheimer, i 10 sintomi premonitori cui fare attenzione freccevenerdì 17 novembre 2017      


Alzheimer, i 10 Sintomi Premonitori che rappresentano un campanello d’allarme che non vanno presi sotto gamba e che tra l’altro sono inseriti in un elenco stilato dalla Alzheimer Association USA. Si tratta, senza ombra di dubbio, di una malattia degenerativa terribile, forse tra le peggiori, che nel giro di qualche anno trasforma completamente chi ne è colpito in un individuo completamente diverso da quello che era n tempo. Si tratta purtroppo di una malattia incurabile, al pari delle altre malattie degenerative quali, ad esempio, SLA e Parkinson, della quale forse è possibile rallentare l’evoluzione, ma che purtroppo avrà un tragico epilogo che non potrà essere evitato in alcun modo. Le vere vittime dell’Alzheimer sono più che altro i parenti del paziente, e tutte le persone che gli vivono intorno, perché il malato, arrivato ad un certo punto della malattia, vivrà in un mondo tutto suo, non si renderà conto di quanto gli sta accadendo, mentre i familiari si troveranno a vivere un dramma difficilmente gestibile. Vedranno la persona cara trasformarsi, giorno dopo giorno, fino a diventare di fatti un estraneo, una esperienza drammatica e profondamente triste.

Attualmente per l’Alzheimer non esiste una cura che possa essere definita tale, ma solo una terapia ritardante che utilizza alcuni farmaci che inibiscono l’enzima che inibisce l’acetilcolina, per cui il progredire della malattia sarà più lento, ma è la sola cosa che attualmente è possibile fare. È quindi di primaria importanza cogliere per tempo quei sintomi che possono rappresentare un campanello d’allarme, saperli riconoscere così da poter iniziare tempestivamente il trattamento farmacologico, ben consci tuttavia che, una volta che i neuroni colinergici degenereranno completamente, i farmaci non avranno più alcun effetto. Una recente ricerca ha individuato il sito intracellulare da dove hanno origine i primi oligomeri del peptide Abeta della malattia, un primo piccolo passo che potrebbe, in un futuro più o meno lontano, consentire di avere ragione dell’Alzheimer.

Il primo sintomo cui fare attenzione, tipico tra l’altro dell’Alzheimer, è la perdita di memoria, soprattutto quella a breve termine, mentre i vecchi ricordi saranno ben vivi, per cui il malato avrà delle amnesie sempre più frequenti, sarà confuso, non ricorderà più i nomi delle persone e anche i loro volti, le scadenze, le cose da fare, o il motivo per cui sta facendo una determinata cosa. Gli sarà difficile compiere le azioni di tutti i giorni, anche le più semplici, come cucinare, accendere il gas, dimentica le luci accese, o peggio, il gas, per cui va tenuto sotto controllo per evitare che possa rappresentare un pericolo per se stesso e per gli altri. 

Si presentano poi anche problemi di linguaggio, tende infatti a dimenticare anche le parole più semplici, quelle che facevano parte del suo bagaglio e che prima usava con disinvoltura, per cui cercherà di sopperire a questa mancanza utilizzando sinonimi a volte poco coerenti, giri di parole, che alla fine confonderanno il suo interlocutore. Altro problema è rappresentato dal disorientamento, sia temporale che spaziale, per cui uscendo di casa potrebbe, cosa che purtroppo accade di frequente, perdere il senso di orientamento, non trovare più la strada del ritorno e vagare anche per ore senza una meta precisa. Una condizione veramente sconcertante, oltre che pericolosa per il malato.

Perde le capacità di giudizio, non si rende più conto del momento che sta vivendo, perde la cognizione del tempo, delle stagioni, per cui non è in grado di comprendere se si è in estate o in inverno, cosa che poi lo porterebbe a vestirsi in modo non adatto al periodo climatico, semmai con il cappotto in piena estate, e a maniche corte in pieno inverno. Potrebbe avere difficoltà a compiere le azioni più semplici, come prendere un qualsiasi appunto, fare una telefonata, smarrisce le cose anche perché tende a nasconderle agli altri, e inevitabilmente anche a se stesso visto che non ne avrà più memoria. Gli sbalzi di umore senza un motivo apparente sono un altro sintomo da tenere d’occhio. Può passare da una calma assoluta all’irascibilità ingiustificata, potrà essere diffidente anche nei confronti dei suoi familiari, insomma un umore decisamente inconsueto per lui

È triste dirlo, ma purtroppo è la realtà, perché trasformandosi pian piano, giorno dopo giorno, in una persona completamente diversa da quella che era, renderà la vita delle persone che gli vivono accanto decisamente difficile, stressante, un continuo doversi confrontare con una persona che si sta trasformando in uno sconosciuto.

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Attualmente per l’Alzheimer non esiste una cura che possa essere definita tale, ma solo una terapia ritardante che utilizza alcuni farmaci che inibiscono l’enzima che inibisce l’acetilcolina, per cui il progredire della malattia sarà più lento, ma è la sola cosa che attualmente è possibile fare. È quindi di primaria importanza cogliere per tempo quei sintomi che possono rappresentare un campanello d’allarme, saperli riconoscere così da poter iniziare tempestivamente il trattamento farmacologico, ben consci tuttavia che, una volta che i neuroni colinergici degenereranno completamente, i farmaci non avranno più alcun effetto. Una recente ricerca ha individuato il sito intracellulare da dove hanno origine i primi oligomeri del peptide Abeta della malattia, un primo piccolo passo che potrebbe, in un futuro più o meno lontano, consentire di avere ragione dell’Alzheimer.

Il primo sintomo cui fare attenzione, tipico tra l’altro dell’Alzheimer, è la perdita di memoria, soprattutto quella a breve termine, mentre i vecchi ricordi saranno ben vivi, per cui il malato avrà delle amnesie sempre più frequenti, sarà confuso, non ricorderà più i nomi delle persone e anche i loro volti, le scadenze, le cose da fare, o il motivo per cui sta facendo una determinata cosa. Gli sarà difficile compiere le azioni di tutti i giorni, anche le più semplici, come cucinare, accendere il gas, dimentica le luci accese, o peggio, il gas, per cui va tenuto sotto controllo per evitare che possa rappresentare un pericolo per se stesso e per gli altri. 

Si presentano poi anche problemi di linguaggio, tende infatti a dimenticare anche le parole più semplici, quelle che facevano parte del suo bagaglio e che prima usava con disinvoltura, per cui cercherà di sopperire a questa mancanza utilizzando sinonimi a volte poco coerenti, giri di parole, che alla fine confonderanno il suo interlocutore. Altro problema è rappresentato dal disorientamento, sia temporale che spaziale, per cui uscendo di casa potrebbe, cosa che purtroppo accade di frequente, perdere il senso di orientamento, non trovare più la strada del ritorno e vagare anche per ore senza una meta precisa. Una condizione veramente sconcertante, oltre che pericolosa per il malato.

Perde le capacità di giudizio, non si rende più conto del momento che sta vivendo, perde la cognizione del tempo, delle stagioni, per cui non è in grado di comprendere se si è in estate o in inverno, cosa che poi lo porterebbe a vestirsi in modo non adatto al periodo climatico, semmai con il cappotto in piena estate, e a maniche corte in pieno inverno. Potrebbe avere difficoltà a compiere le azioni più semplici, come prendere un qualsiasi appunto, fare una telefonata, smarrisce le cose anche perché tende a nasconderle agli altri, e inevitabilmente anche a se stesso visto che non ne avrà più memoria. Gli sbalzi di umore senza un motivo apparente sono un altro sintomo da tenere d’occhio. Può passare da una calma assoluta all’irascibilità ingiustificata, potrà essere diffidente anche nei confronti dei suoi familiari, insomma un umore decisamente inconsueto per lui

È triste dirlo, ma purtroppo è la realtà, perché trasformandosi pian piano, giorno dopo giorno, in una persona completamente diversa da quella che era, renderà la vita delle persone che gli vivono accanto decisamente difficile, stressante, un continuo doversi confrontare con una persona che si sta trasformando in uno sconosciuto.

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