Rucola, proprietà, benefici e come coltivarla, per averla sempre fresca tutto l’anno, o quasi, anche sul balcone di casa. La Rucola, o rughetta, è una erbacea appartenente alla famiglia delle brassicaceae, la stessa dei cavoli e dei broccoli, e non a caso ha con loro in comune alcune proprietà benefiche per l’organismo. Ne esistono due tipi: quella coltivata che è annuale e quella selvatica che è di fatto perenne, perché ha un ciclo vitale che non si esaurisce nel giro d qualche mese, come invece avviene per l’annuale. Quindi, se la si desidera coltivare nell’orto o sul terrazzo di casa, è preferibile scegliere quella perenne, dall’aroma più intenso, che permette di avere insalatina fresca disponibile tutto l’anno.
Dal delizioso sapore piccantino, che se non è gradito a tutti, la rucola è l’erbetta dai grandi benefici terapeutici e nutrizionali, che sarebbe bene non far mai mancare in tavola. Come per tutti gli alimenti, tuttavia, è sempre bene non esagerare perché è da assumere con una certa cautela, ovvero di tanto in tanto, da alcuni soggetti, in particolare coloro che assumono farmaci anticoagulanti in quanto ricca di vitamina K che ha principalmente una funzione anti-emorragica. A parte questo, la rucola non ha particolari controindicazioni, anzi è dotata di non poche ottime proprietà che la rendono una vera amica della salute.
La rucola va, preferibilmente, consumata fresca e ben lavata, ma ha il pregio di prestarsi alle più varie preparazioni in cucina: dalle semplici insalate alle frittate, oppure per realizzare un bel pesto a base di rucola, qui una gustosa ricetta.
Si tratta di una pianta anche spontanea in Italia, così come in tutti i paesi del bacino del mediterraneo. La si riconosce facilmente per la forma delle sue foglie allungate e frastagliate, mentre i fiori sono di un giallo intenso. Questo vale per la rucola o rughetta perenne, quella selvatica, mentre la rucola coltivata ha innanzi tutto un sapore meno intenso, e poi foglie arrotondate alla cima e fiori bianchi. Conviene, in tutti i casi, consumare la rucola selvatica, perché dal sapore decisamente più piccantino, in definitiva più gradevole.
La si riconosce facilmente se la si incontra lungo i bordi delle strade o dei sentieri di campagna, lungo le scarpate. A parte l’aspetto, basta infatti passare la mano avanti e indietro sulle foglie un paio di volte per liberarne l’inconfondibile odore.
Se la si vuole coltivare, è meglio scegliere la rucola selvatica. Si trovano facilmente sia le bustine di semi che le piccole piantine già germogliate presso i vivai che vendono anche erbe aromatiche. Nell’uno e nell’altro caso, la coltivazione è facile. I semi germinano in pochi giorni e dopo qualche settimana, se coltivata nel modo corretto, è possibile raccogliere già le prime foglie. Cresce bene sia al sole che a mezz’ombra, al riparo dal vento, meglio se in terreno calcareo e arido che non farà altro che esaltarne il sapore pungente, ma gradevolissimo.
Va annaffiata con regolarità, quando il terreno diventa secco, ma è necessario provvedere ad un buon drenaggio in quanto teme i ristagni d’acqua, e questo vale in particolar modo per le piantine allevate in vaso, che deve essere profondo almeno una trentina di centimetri per dare lo spazio sufficiente alle sue radici a fittone. Gli steli, che possono raggiungere anche l’altezza di 50 cm, vanno cimati, per favorire la formazione di getti laterali, ma anche per evitare che vada in fioritura, cosa che avviene tra fine giugno e luglio, altrimenti la produzione delle foglie subirebbe un notevole rallentamento.
Può essere coltivata tutto l’anno e quindi assicurare un raccolto anche in inverno, sempre che, in caso di freddo intenso, si abbia l’accortezza di proteggere le piantine con un tunnel di plastica, oppure ritirare il vaso in una zona riparata e luminosa della casa, come lo scale o altro posto analogo.
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Dal delizioso sapore piccantino, che se non è gradito a tutti, la rucola è l’erbetta dai grandi benefici terapeutici e nutrizionali, che sarebbe bene non far mai mancare in tavola. Come per tutti gli alimenti, tuttavia, è sempre bene non esagerare perché è da assumere con una certa cautela, ovvero di tanto in tanto, da alcuni soggetti, in particolare coloro che assumono farmaci anticoagulanti in quanto ricca di vitamina K che ha principalmente una funzione anti-emorragica. A parte questo, la rucola non ha particolari controindicazioni, anzi è dotata di non poche ottime proprietà che la rendono una vera amica della salute.
La rucola va, preferibilmente, consumata fresca e ben lavata, ma ha il pregio di prestarsi alle più varie preparazioni in cucina: dalle semplici insalate alle frittate, oppure per realizzare un bel pesto a base di rucola, qui una gustosa ricetta.
Si tratta di una pianta anche spontanea in Italia, così come in tutti i paesi del bacino del mediterraneo. La si riconosce facilmente per la forma delle sue foglie allungate e frastagliate, mentre i fiori sono di un giallo intenso. Questo vale per la rucola o rughetta perenne, quella selvatica, mentre la rucola coltivata ha innanzi tutto un sapore meno intenso, e poi foglie arrotondate alla cima e fiori bianchi. Conviene, in tutti i casi, consumare la rucola selvatica, perché dal sapore decisamente più piccantino, in definitiva più gradevole.
La si riconosce facilmente se la si incontra lungo i bordi delle strade o dei sentieri di campagna, lungo le scarpate. A parte l’aspetto, basta infatti passare la mano avanti e indietro sulle foglie un paio di volte per liberarne l’inconfondibile odore.
Se la si vuole coltivare, è meglio scegliere la rucola selvatica. Si trovano facilmente sia le bustine di semi che le piccole piantine già germogliate presso i vivai che vendono anche erbe aromatiche. Nell’uno e nell’altro caso, la coltivazione è facile. I semi germinano in pochi giorni e dopo qualche settimana, se coltivata nel modo corretto, è possibile raccogliere già le prime foglie. Cresce bene sia al sole che a mezz’ombra, al riparo dal vento, meglio se in terreno calcareo e arido che non farà altro che esaltarne il sapore pungente, ma gradevolissimo.
Va annaffiata con regolarità, quando il terreno diventa secco, ma è necessario provvedere ad un buon drenaggio in quanto teme i ristagni d’acqua, e questo vale in particolar modo per le piantine allevate in vaso, che deve essere profondo almeno una trentina di centimetri per dare lo spazio sufficiente alle sue radici a fittone. Gli steli, che possono raggiungere anche l’altezza di 50 cm, vanno cimati, per favorire la formazione di getti laterali, ma anche per evitare che vada in fioritura, cosa che avviene tra fine giugno e luglio, altrimenti la produzione delle foglie subirebbe un notevole rallentamento.
Può essere coltivata tutto l’anno e quindi assicurare un raccolto anche in inverno, sempre che, in caso di freddo intenso, si abbia l’accortezza di proteggere le piantine con un tunnel di plastica, oppure ritirare il vaso in una zona riparata e luminosa della casa, come lo scale o altro posto analogo.
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