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Olio di palma, ecco 5 validi motivi per starne alla larga freccemercoledì 5 luglio 2017      


Olio di palma, ecco 5 validi motivi per starne alla larga, visto che si tratta di un olio che, come dimostrano varie ricerche come quelle delle Università di Bari, di Padova e di Pisa, giusto per citarne alcune tra le più recenti, tra l’altro è in grado di danneggiare seriamente le cellule del pancreas deputate al controllo dell’insulina. Senza poi contare che si tratta di un olio ricco di grassi saturi, che come ormai tutti dovrebbero sapere, essendo ipercolesterolemico, promuove la produzione di colesterolo LDL, il colesterolo cattivo, responsabile di non pochi nonché gravi problemi di salute.

Questo olio si trova purtroppo in gran parte dei prodotti da forno, quali merendine e biscotti in particolare, anche nei gelati, e come tutti ormai ben sanno, è anche un ingrediente fondamentale della Nutella, tanto amata dai bambini e anche dagli adulti, e perciò ancor più pericolosa per l’organismo. Si tratta di prodotti che sono per lo più consumati da soggetti giovani, anche se sarebbe facile evitarli semplicemente leggendo l'etichetta a facendo attenzione agli ingredienti elencati sulla confezione del prodotto.

Ormai alcune grandi aziende produttrici stanno eliminando l’olio di palma dai loro prodotti, ma altre continuano imperterrite perché tale olio assicura un risparmio sui costi di produzione, con buona pace della salute dei consumatori. Per la Nutella vi è stata addirittura una campagna pubblicitaria che non era altro che una presa in giro per i consumatori, perché piena di inesattezze, giusto per non chiamarle con un nome di diverso e forse ben più appropriato. Resta tuttavia un mistero sul fatto che tanti genitori continuino a dare ai loro figli questi prodotti senza curarsi del loro contenuto e quindi dei danni di cui saranno responsabili.

L’olio di palma, essendo un grasso saturo, come detto in precedenza, è in grado di produrre, nel medio-lungo periodo, seri ed irreversibili danni al sistema cardiovascolare, accrescendo il rischio di ipertensione e danni cardiaci. Il colesterolo LDL è tra i responsabili della formazione delle placche aterosclerotiche che riducono il lume dei vasi stessi, fino anche ad ostruirle per oltre il 70-80%, praticamente l’anticamera dell’infarto.

Si è prima accennato al fatto di come l’olio di palma sia responsabile della distruzione delle cellule del pancreas, quelle deputate al controllo dell’insulina, e ciò avviene nel medio-lungo periodo, in particolar modo se il consumo di prodotti a base di olio di palma è continuativo. Ne consegue che si può andare incontro al diabete mellito, una patologia che rappresenta un serio fattore di rischio cardiologico, e non solo.

Una proteina presente nell’olio di palma, la p66Shc, è in grado di provocare lo stress ossidativo a livello cellulare, per cui promuove l’invecchiamento cellulare ed è anche coinvolta nei processi infiammatori dell’organismo.

La presenza nell’olio di palma degli acidi grassi saturi favorisce anche l’aumento dei livelli di trigliceridi nel sangue, anch’essi responsabili di seri problemi cardiovascolari.

Infine, ma non ultimi, i danni all’ambiente che una sempre più massiccia deforestazione per far posto alle piantagioni di palme da olio è in grado di produrre. Non ci vuole molto per rendersene conto. Basta fare una semplice ricerca, anche solo per immagini, su Google per scoprire lo scempio che il dissennato utilizza di quest’olio per mero interesse economico sta producendo su flora e fauna.

Basta poco per evitare tutto questo. Un semplice ad attenta lettura delle etichette e poi eliminare dal proprio carrello della spesa gli alimenti che contengono olio di palma, ma anche di colza e di cocco. Così facendo, alla fine, le industrie produttrici che continuano ad avere uno scarsissimo rispetto per la salute dei consumatori, sarebbero costrette a cambiare olio. Non sarà mai troppo tardi!

©  RIPRODUZIONE RISERVATA

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Iniziare con lo sgusciare i pistacchi, tritarli sul tagliere con il coltello e metterli da parte.
Rompere le uova in una ciotola, unire sale, ....
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Questo olio si trova purtroppo in gran parte dei prodotti da forno, quali merendine e biscotti in particolare, anche nei gelati, e come tutti ormai ben sanno, è anche un ingrediente fondamentale della Nutella, tanto amata dai bambini e anche dagli adulti, e perciò ancor più pericolosa per l’organismo. Si tratta di prodotti che sono per lo più consumati da soggetti giovani, anche se sarebbe facile evitarli semplicemente leggendo l'etichetta a facendo attenzione agli ingredienti elencati sulla confezione del prodotto.

Ormai alcune grandi aziende produttrici stanno eliminando l’olio di palma dai loro prodotti, ma altre continuano imperterrite perché tale olio assicura un risparmio sui costi di produzione, con buona pace della salute dei consumatori. Per la Nutella vi è stata addirittura una campagna pubblicitaria che non era altro che una presa in giro per i consumatori, perché piena di inesattezze, giusto per non chiamarle con un nome di diverso e forse ben più appropriato. Resta tuttavia un mistero sul fatto che tanti genitori continuino a dare ai loro figli questi prodotti senza curarsi del loro contenuto e quindi dei danni di cui saranno responsabili.

L’olio di palma, essendo un grasso saturo, come detto in precedenza, è in grado di produrre, nel medio-lungo periodo, seri ed irreversibili danni al sistema cardiovascolare, accrescendo il rischio di ipertensione e danni cardiaci. Il colesterolo LDL è tra i responsabili della formazione delle placche aterosclerotiche che riducono il lume dei vasi stessi, fino anche ad ostruirle per oltre il 70-80%, praticamente l’anticamera dell’infarto.

Si è prima accennato al fatto di come l’olio di palma sia responsabile della distruzione delle cellule del pancreas, quelle deputate al controllo dell’insulina, e ciò avviene nel medio-lungo periodo, in particolar modo se il consumo di prodotti a base di olio di palma è continuativo. Ne consegue che si può andare incontro al diabete mellito, una patologia che rappresenta un serio fattore di rischio cardiologico, e non solo.

Una proteina presente nell’olio di palma, la p66Shc, è in grado di provocare lo stress ossidativo a livello cellulare, per cui promuove l’invecchiamento cellulare ed è anche coinvolta nei processi infiammatori dell’organismo.

La presenza nell’olio di palma degli acidi grassi saturi favorisce anche l’aumento dei livelli di trigliceridi nel sangue, anch’essi responsabili di seri problemi cardiovascolari.

Infine, ma non ultimi, i danni all’ambiente che una sempre più massiccia deforestazione per far posto alle piantagioni di palme da olio è in grado di produrre. Non ci vuole molto per rendersene conto. Basta fare una semplice ricerca, anche solo per immagini, su Google per scoprire lo scempio che il dissennato utilizza di quest’olio per mero interesse economico sta producendo su flora e fauna.

Basta poco per evitare tutto questo. Un semplice ad attenta lettura delle etichette e poi eliminare dal proprio carrello della spesa gli alimenti che contengono olio di palma, ma anche di colza e di cocco. Così facendo, alla fine, le industrie produttrici che continuano ad avere uno scarsissimo rispetto per la salute dei consumatori, sarebbero costrette a cambiare olio. Non sarà mai troppo tardi!

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