Le erbe, curarsi e nutrirsi martedì 26 novembre 2013
Curarsi e nutrirsi con le erbe è possibile, “
ogni erba che guarda in su ha una sua virtù”, questo detto popolare esalta le qualità delle piante a crescita spontanea, ma, in natura, ci sono anche piante ed erbe tossiche ed addirittura velenose. Non è bene improvvisarsi raccoglitori di erbe, o si è sicuri di conoscerle molto bene, o si frequentano dei corsi, oppure ci si avvale di una persona esperta.
Molte specie di erbe possono risultare molto utili per curarsi e nutrirsi, e vedremo qui di seguito una panoramica generale, e non specifica, di alcuni benefici che le erbe officinali possono dare a chi sceglie questo tipo di rimedio contro alcuni malanni, dolori, escoriazioni, bruciature, ecc…
Fin dai tempi più remoti, l’arte di raccogliere erbe per curarsi e nutrirsi, è stata tramandata ai giorni nostri, ed il numero delle persone che ricorre a questo tipo di rimedio, è in costante aumento.
Esistono diversi modi di usare le erbe ed estrarre le loro proprietà,
la tintura madre, l’infuso, il decotto, il succo, la macinatura.
- Tintura madre: estratto liquido ottenuto con alcool, di parti della pianta come foglie, radici, sommità fiorite. Le tinture madri (molto spesso chiamate estratti idroalcolici ) si acquistano facilmente in erboristeria od in farmacia.
- Infuso: si utilizza per estrarre i principi attivi di parti erbacee, fiori, frutti, foglie, essiccate e tritate, che vengono immerse in acqua bollente e lasciate in infusione per 10/15 minuti. Trascorso questo tempo, si filtra con un colino, e l’infuso è pronto.
- Decotto: si utilizza per estrarre i principi attivi, che non siano termolabili (termolabili: che subiscono alterazioni o perdita delle proprie qualità per azione del calore), di parti dure della pianta, come radici, semi e corteccia che vengono tagliate e messe nella pentola di cottura insieme all’acqua, si porta a bollore su fuoco lento e si lascia per un tempo che varia tra i due ed i quindici minuti. Si lascia raffreddare per quindici minuti, dopodiché si filtra e si può bere.
- Succo: spremitura della parte di pianta interessata.
- Macinatura: si utilizza per ottenere polvere o farina.
Alcuni disturbi interni e problemi esterni che possono essere curati con le erbe sono: - depurare il sangue - infiammazioni di reni, vescica e prostata - calcoli renali - artrite, reumatismi, gotta - bronchite e tosse - diabete - circolazione del sangue - per la fluidificazione delle vie biliari -polmonite e influenza - disturbi nervosi - disturbi dell’intestino - sinusite - laringite - infiammazione e calcoli al fegato - emorroidi - malattie della pelle - perdita dei capelli - geloni - scottature - stitichezza - raffreddore da fieno - abbassamento di voce - flebite (infiammazione di una vena) - cistite - fuoco di sant’Antonio - ulcere in bocca - mal di occhi - dolori - dolori artritici - eczema e piaghe - esaurimento e depressione - calli e verruche - diuresi - torcicollo - digestione - ferite esterne - emorragie interne - rossori e croste del cuoio capelluto - gastrite - ulcera gastrica - gonfiori ghiandolari - ipertensione - articolazioni infiammate - enuresi notturna.
Nei prossimi articoli, vedremo, entrando nello specifico, quali piante sono utili per curarsi e nutrirsi curandosi.
Va precisato che l’uso delle erbe a scopi terapeutici, deve essere fatto consultando il medico o il fitoterapista.
Con alcuni tipi di erbe, si possono preparare degli
ottimi piatti, tramandati dalla cucina contadina fatta di poche cose semplici e genuine. Citiamo ad esempio le paste: all’ortica, alla parietaria, al tarassaco dove le foglie delle erbe, dopo essere state bollite, vengono messe nell’impasto per fare la pasta all’uovo ( fettuccine, lasagne, tagliatelle ), e poi le minestre, la polenta, le frittate. Questi piatti, in alcune zone, sono apprezzati sia per motivi salutistici, ma anche ritenuti gustosi e digeribili.
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Luca Filippini - vedi tutti gli articoli di
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