articolo Cani
Professione cane freccesabato 23 novembre 2013  



"Che cane buffo! E dove l’hai trovato? Er vecchio me rispose: E’ brutto assai, ma nun me lascia mai… s’è affezionato. Nun è de razza, è vero… ma m’è fedele e basta. Io nun faccio questioni de colore: l’azzioni bone e belle vengheno su dar core, sotto qualunque pelle."

Questa poesia di Trilussa (intitolata ‘Er cane’) descrive alla perfezione l’amicizia fra uomo e cane. Un amicizia antica. Amico e compagno per eccellenza, il cane è stato infatti al nostro fianco sin dagli albori della storia. Nessun animale è stato così legato alle vicende della specie umana attraverso l’arco dei millenni, e nessuno probabilmente ha vissuto così intensamente come il cane tutte le tappe collegate al progresso dell’umanità. E come tutte le origini, anche quella dell’amicizia tra uomo e cane conserva un po’ di mistero.

Comunque, dovendo abbozzare un’ipotesi verosimile, diciamo che ben presto l’uomo si sarà accorto dei lupi che a poco a poco hanno fatto la loro comparsa attorno ai rifiuti dei suoi accampamenti, e valutato che la loro presenza non avrebbe portato danno alcuno, anzi sarebbe forse tornata utile, sarà stato ben disposto a dividere gli avanzi del proprio nutrimento con loro.

Dapprima sorvegliante volontario dei rozzi accampamenti umani, il cane si è visto quindi affidare la delicata funzione di guardiano della casa dell’uomo, quando – come scrisse un filosofo inglese – “l’uomo si fa lupo verso l’uomo”, quindi grazie alla propria versatilità è stato via via utilizzato per i più disparati compiti quali ad esempio quello di custode delle sue mandrie, quello di collaboratore nel corso delle battute di caccia, quello di prezioso assistente nella ricerca di persone disperse sotto la neve in caso di valanghe e tra le macerie dopo i terremoti, oppure nel salvataggio di persone in difficoltà a rischio di annegamento in mezzo al mare... per non parlare di quegli esemplari impiegati per accompagnare le persone cieche o utilizzati nella pet therapy.

Oggi però il cane svolge prevalentemente un ruolo di compagnia; e gli allevatori si sforzano di selezionare razze sempre più pregiate in tal senso. Ma per essere amico quel che più conta è l’istinto, l’indole buona; e il cane di casa, l’amico fedele dell’uomo, è sempre pronto e disponibile a dare la propria collaborazione: non importa se nelle sue vene scorra o meno ‘sangue blu’. Un bastardino trovato casualmente per strada, può donare al suo nuovo amico la vita se gli è data una casa, quattro mura in cui vivere insieme d’amore e d’accordo nella sorte favorevole come in quella avversa.


©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Marcello  Gelfusa - vedi tutti gli articoli di Marcello  Gelfusa



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"Che cane buffo! E dove l’hai trovato? Er vecchio me rispose: E’ brutto assai, ma nun me lascia mai… s’è affezionato. Nun è de razza, è vero… ma m’è fedele e basta. Io nun faccio questioni de colore: l’azzioni bone e belle vengheno su dar core, sotto qualunque pelle."

Questa poesia di Trilussa (intitolata ‘Er cane’) descrive alla perfezione l’amicizia fra uomo e cane. Un amicizia antica. Amico e compagno per eccellenza, il cane è stato infatti al nostro fianco sin dagli albori della storia. Nessun animale è stato così legato alle vicende della specie umana attraverso l’arco dei millenni, e nessuno probabilmente ha vissuto così intensamente come il cane tutte le tappe collegate al progresso dell’umanità. E come tutte le origini, anche quella dell’amicizia tra uomo e cane conserva un po’ di mistero.

Comunque, dovendo abbozzare un’ipotesi verosimile, diciamo che ben presto l’uomo si sarà accorto dei lupi che a poco a poco hanno fatto la loro comparsa attorno ai rifiuti dei suoi accampamenti, e valutato che la loro presenza non avrebbe portato danno alcuno, anzi sarebbe forse tornata utile, sarà stato ben disposto a dividere gli avanzi del proprio nutrimento con loro.

Dapprima sorvegliante volontario dei rozzi accampamenti umani, il cane si è visto quindi affidare la delicata funzione di guardiano della casa dell’uomo, quando – come scrisse un filosofo inglese – “l’uomo si fa lupo verso l’uomo”, quindi grazie alla propria versatilità è stato via via utilizzato per i più disparati compiti quali ad esempio quello di custode delle sue mandrie, quello di collaboratore nel corso delle battute di caccia, quello di prezioso assistente nella ricerca di persone disperse sotto la neve in caso di valanghe e tra le macerie dopo i terremoti, oppure nel salvataggio di persone in difficoltà a rischio di annegamento in mezzo al mare... per non parlare di quegli esemplari impiegati per accompagnare le persone cieche o utilizzati nella pet therapy.

Oggi però il cane svolge prevalentemente un ruolo di compagnia; e gli allevatori si sforzano di selezionare razze sempre più pregiate in tal senso. Ma per essere amico quel che più conta è l’istinto, l’indole buona; e il cane di casa, l’amico fedele dell’uomo, è sempre pronto e disponibile a dare la propria collaborazione: non importa se nelle sue vene scorra o meno ‘sangue blu’. Un bastardino trovato casualmente per strada, può donare al suo nuovo amico la vita se gli è data una casa, quattro mura in cui vivere insieme d’amore e d’accordo nella sorte favorevole come in quella avversa.


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Marcello  Gelfusa - vedi tutti gli articoli di Marcello  Gelfusa





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